“La Gelsominaia”

LOCRI –
PRESENTAZIONE DEL ROMANZO:
“La gelsominaia”
I edizione

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Ciampino – presentazione “LA GELSOMINAIA” II EDIZIONE

Luigi Pellegrini Editore

Titolo “La gelsominaia”

Anno 2021

Editore Luigi Pellegrini Editore

Prezzo 13,00 euro

Pagine 149

https://www.pellegrinieditore.it/la-gelsominaia/
In tutte le librerie e sulla rete internet

https://www.pellegrinieditore.it/la-gelsominaia/

 La gelsominaia

recensione di Maria Pia Santangeli

Donne che si alzano di notte e camminano nel buio, bambine accanto alle madri o che  vanno da sole a raggiungere il gruppo delle donne, tenendosi   ad ogni passo  per mano perché, nell’oscuro silenzio della strada, hanno paura,  e poi il chiacchiericcio delle altre donne quando il gruppo s’ingrossa e infine il campo di gelsomini in fiore , una distesa di piccole stelle bianche che spiccano  molto prima dell’alba sui cespugli ancora oscuri,  un profumo intenso di fiori  che fa girare la testa e intride la pelle e i vestiti. A volte nei campi abbastanza vicini al mare giunge il rumore delle onde e  la brezza   del mattino può portare a tratti  una traccia  di odore salino,  ma nessuno pensa al mare. Un lavoro stagionale  faticoso, che però dà libertà alle donne di guadagnare un piccolo gruzzolo per la famiglia, un gruzzolo di denaro e insieme  di orgoglio e di libertà.  Un lavoro scomparso  nella Locride da quaranta anni. 

Tutto questo, e molto altro, troviamo nel libro La gelsominaia di Lina Furfaro, calabrese di origine, che ha  avuto le sorelle maggiori gelsominaie e  ha inoltre intervistato molte altre  donne, che per anni hanno raccolto i fiori di gelsomino  nelle breve stagione estiva  della fioritura.   

Il titolo del libro è al singolare, La gelsominaia, perché l’autrice ha previlegiato la storia di una raccoglitrice di nome  Mena,  ma il libro si sarebbe anche potuto intitolare al plurale, perché insieme a Mena, in qualche modo protagonista, ci sono tanti altri volti, altre voci che escono dalle pagine del libro. Ecco che le sentiamo   intonare canti  durante il lavoro e più tardi, al momento della pesatura dei fiori raccolti, pronunciare ad alta voce il loro nome.

 Passano gli anni. Con il tempo  le raccoglitrici vorrebbero ricevere un compenso maggiore, adeguato al lavoro. Ma i piccoli imprenditori locali  non possono accontentarle. La richiesta  dei profumieri sta diminuendo: in Francia e in Germania hanno  ideato il modo di produrre chimicamente l’essenza di gelsomino, molto più economica del vera essenza naturale. Inoltre la raccolta si è spostata in molti paesi dell’Africa settentrionale. In Calabria il lavoro della raccolta non è più remunerativo.  Inutile il tentativo di ricevere aiuti dallo Stato. E così in breve tempo si dovettero spiantare i bei  cespugli di gelsomini  per coltivare al loro posto  olivi  e aranci.  Alcune donne ripresero  in autunno a raccogliere le olive, le più giovani impararono il mestiere di sarta, di parrucchiera, di commessa. La realtà sociale cambiava. 

Certamente il ricordo della raccolta  dei fiori di gelsomini  vive ancora nella memoria  delle donne – allora bambine- che hanno camminato nel buio e hanno riempito canestri di petali profumati, ma senza una memoria scritta  questo lavoro non avrebbe avuto storia. Lina Furfaro ce lo ha raccontato – ci sono anche foto nel libro- in pagine vive, con un tono affettuoso, partecipativo che  non scade mai in sbavature sentimentali.

Un documento prezioso  per la Calabria, per la storia del lavoro delle donne. E non solo.  Oggi  che gli storici considerano ogni lavoro – maschile e femminile- pur umile che sia,  come parte del grande misterioso  cammino dell’umanità, anche le notti delle  gelsominaie, come i tanti lavori di donne totalmente trascurati, dimenticati,   sono entrate – com’è giusto –    di diritto nella grande Storia. Non sembri eccessiva la maiuscola.

 Grazie Lina Furfaro

Maria Pia Santangeli

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Messaggi dai lettori

“…Volevo fare i complimenti ad una scrittrice veramente brava, sono venuto in cattedrale per la presentazione del libro “La gelsominaia” devo dire che è stata una emozione incredibile, Lei ha un modo di scrivere e descrivere che coinvolge il lettore immergendolo nella storia e nei personaggi in una maniera incredibile. Io e mia moglie stiamo leggendo il libro molto piano rispetto alla prima volta, come consigliato da Don Fabrizio, in un fiato , perché ci siamo accorti che per strada si perde il meglio . Per Me è stato un rivivere di immagini e profumi, mi ricordo quando si andava alle feste padronali nei nostri paesi e di ritorno si vedeva il camion con le panchine di legno che veniva a prendere le donne che andavano a raccogliere il gelsomino. Le mie origine sono di Caraffa del Bianco. Vivo a Bologna. Complimenti vivissimi” Antonio Todarello

CENTRO PASTORALE – LOCRI RC

PROSSIMA PRESENTAZIONE 23 AGOSTO 2022 A LOCRI ORE 19,30- SALONE CENTRO PASTORALE DIOCESANO

OLTRE IL SAGRATO, PER UNA CHIESA IN USCITA –

19 AGOSTO 2022 LOCRI
LOCANDINA AZIONE CATTOLICA ITALIANA LOCRI

AZIONE CATTOLICA ITALIANA – PARROCCHIA “SANTA MARIA DEL MASTRO” CHIESA CATTEDRALE LOCRI –

CONVERSAZIONE SUL LIBRO

“LA GELSOMINAIA”

CONVERSERANNO CON L’AUTRICE: DON FABRIZIO COTARDO, SILVANA POLLICHIENI E LA COMUNITA’ TUTTA

ANIMERANNO LA SERATA CON CANTI POPOLARI CALABRESI “L’ARGAGNARI”

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ARCHEOCLUB D’ITALIA SEZ. LOCRI – COMUNE DI ROCCELLA JONICA – CIRCOLO DI LETTURA DELL’A.R.A.S

presentano i ” Caffè artistico-letterari 2022″

I RITI E I GIORNI di ROSA CHIRICOSTA

e LA GELSOMINAIA – un lungo racconto di Lina Furfaro

partecipano MATTEO ENIA Antropologo

NICOLA MONTELEONE Presidente Archeoclub Locri

Musica e canti FRANCESCA PRESTIA

SABATO 16 LUGLIO ORE 19.30 LARGO “RITA LEVI MONTALCINI” ROCCELLA JONICA RC

PROGRAMMA ATTIVITA’ 2022 CIRCOLO DI LETTURA DELL’A.R.A.S. ROCCELLA JONICA RC

Premio Concorso Università della Terza Età 2021

INTERVISTA “60 NEWS TELEMIA”

CLICCA IL LINK PER VISUALIZZARE
https://www.youtube.com/watch?v=1jLIYTBorC4&t=7s

Operatore di rete tv sul digitale terrestre 21 uhf Regione Calabria
Telemia 1 la tv dei due mari sul canale lcn 85 del digitale terrestre


LA TV CROSSMEDIALE
Canale 85 del Dtt in Calabria
Via Roma 5
89047 Roccella Jonica (RC)

Grazie alla gentilissima Giornalista e Professoressa Maria Antonietta Reale per l’intervista

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Alla scoperta di un mestiere sconosciuto ai Castelli Romani…

PIAZZA DEGLI ARTISTI – CIAMPINO 7 dicembre 2021 – Con Natale Sciara, Carmelita Tripodi e Eleonora Persico

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PRESENTAZIONE – COMUNE DI MARINA DI GIOIOSA IONICA RC

SALA CONSILIARE – MUNICIPIO – LUNEDI 27 DICEMBRE 2021 ORE 18,00

  • SALUTI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
  • DIALOGA CON L’AUTRICE GIANLUCA ALBANESE
  • INTERVIENE ROMOLO PISCIONERI
  • INTERMEZZO MUSICALE
    • A CURA DEGLI ALUNNI DELL’I.C. MARINA DI GIOIOSA – MAMMOLA “Progetto LibriAmo in Musica”

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RECENSIONE DELLO SCRITTORE CARLO SANTUCCI SU CONTROLUCE.IT 22 NOVEMBRE 2021

Nell’apprendere che tra i mestieri spariti o comunque dimenticati esisteva quello di gelsominaia, sono rimasto sorpreso (e me ne biasimo). Mi sono quindi apprestato a leggere con attenzione il libro di Lina, che di ciò appunto tratta.

Immersi in un piccolo e anonimo universo, risalente a pochi anni fa, si possono cogliere gli aspetti più peculiari dell’arte della raccoglitrice di gelsomini. Il fatto che colpisce immediatamente è che gli addetti, o meglio le addette ai lavori (parliamo di donne e spesso di bambine o poco più) siano persone estremamente umili, costrette a eroici stenti per combattere la povertà, senza poterla sconfiggere ma riuscendo solo a sbarcare il lunario. Si è quasi tentati di paragonare un mestiere così estremo ad altri, i più disparati, tramandati dalla storia o dalla fantasia: la Piccola Fiammiferaia di Andersen potrebbe rappresentarne un fantasioso emblema.

Votate a una fatica assolutamente improba, i distintivi caratteristici di queste donne, specialmente giovani, intente a spiluccare e raccogliere petali di gelsomino, appaiono subito con evidenza: la docilità e la silenziosa rassegnazione. Dai loro sentimenti non sembrano affiorare rancori o invidie verso il bel mondo, neanche laddove questo usufruisca della loro miriade di gocce di sudore a vantaggio della produzione di qualche goccia delle profumate essenze mondane.

Un percorso di affanni, sacrifici e gretta economia, dove, ahimè, è giocoforza che la frequentazione della scuola o il gioco rivestano un carattere secondario rispetto a uno dei mestieri poveri riferiti alla peculiarità di un ridente angolo della Magna Grecia, la Locride. Ore di lavoro al buio per raccogliere e raccogliere, dove un chilogrammo di petali di gelsomino equivale a un compenso pecuniario assurdo, impari.

Eccole là, le gelsominaie chine a raccogliere nottetempo i petali in un’atmosfera talvolta gioiosa, dove prevale, oltre al sudore, un’amena complicità fatta di battute, di canzoncine e comunque di condivisione, che talora sfocia in allegria, cancellando di colpo tutti gli affanni e gli inconfessati rimpianti.

Mena, la giovanissima protagonista, è una delle braccianti che debbono scendere dal letto a notte fonda per avventurarsi, al buio, a raccogliere i fiori di gelsomino. Lei e le sue remissive colleghe, faticando e spiluccando nei loro solchi, non si ribellano, ma nel loro stretto dialetto si raccontano.

Una delle sporadiche “insurrezioni sindacali” le porta soltanto alla conquista di un paio di stivali che evitino ai piedi di restare nudi negli acquitrini per ore ed ore, evitando risentimenti e malattie.

 Mena però continua ad affrontare ogni difficoltà e non rimpiange di aver dedicato troppo poco tempo alle bambole o alla scuola con le compagne, affrontando oltretutto orari meno disumani…

Purtroppo, ironia della sorte, dovrà arrendersi alle spietate leggi di mercato, che non guardano in faccia nessuno. Costringeranno il suo datore di lavoro, don Arturi, a chiudere l’azienda, sopprimendo di fatto il mestiere di gelsominaia.

Un finale molto crudo e diverso da quello delle fiabe a lieto fine… in cui, ad esempio, la piccola fiammiferaia è premiata  dalla nonna che si materializza… e la porta in cielo.

Articolo pubblicato su Controluce.it 22/11/2021

https://www.controluce.it/notizie/la-gelsominaia-di-lina-furfaro-a-grande-richiesta-nuova-edizione/

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ARTICOLO PUBBLICATO SU POETI DEL PARCO Cofine Editore 23/11/2021

https://poetidelparco.it/la-gelsominaia-di-lina-furfaro/

Le riflessioni del poeta Natale Sciara partendo dalla lettura de “La Gelsominaia” di Lina Furfaro –  Luigi Pellegrini Editore. https://poetidelparco.it/

Lina Furfaro, calabrese trapiantata a Ciampino e da anni impegnata nel mondo letterario con pregevoli libri ed ora anche come attrice di notevole spessore in una Compagnia teatrale proponente testi legati al mondo calabrese, con questo breve romanzo, o lungo racconto, dal titolo “La gelsominaia” pubblicato da Luigi Pellegrini Editore fa conoscere un altro aspetto della sua terra d’origine e più specificatamente della zona del versante ionico della Calabria cioè la Locride nella quale ella ha vissuto anni importanti della sua formazione.

     Un romanzo che si aggiunge agli altri precedenti con i quali la scrittrice, nel proporre ritratti di donne, rimarca la sua vocazione alle problematiche sociali. Un’opera nella quale si evidenziano profonde caratteristiche del territorio dove si svolge la vicenda narrata, caratteristiche che, oltre ad esercitare un’influenza sull’economia, condizionano anche il costume di vita e le abitudini delle persone.

Una storia, quella raccontata, nella quale si avverte il piacere della narrazione; ricordi che si affollano alla memoria di un tempo che non può tornare ed in ciò sublimandosi trova ragione del suo essere elemento basilare della struttura dell’essere umano. È nella memoria, infatti, che il vivere sembra trovare le sue ragioni; viviamo l’attimo fuggente che si fa passato, o meglio, un attimo dopo l’altro che ci offrono l’illusione del presente. È brava Lina Furfaro a rievocare atmosfere che ha vissuto e gode del ricordo di esse. Ed è il costume di un’epoca e di un ambiente che viene rappresentato con al centro la coltura del gelsomino tipica della zona. Un racconto che in qualche modo segna il trapasso da un’epoca ad un’altra, e cioè quella più marcatamente contadina e quella del consumismo .

A questo proposito mi viene da fare una riflessione di carattere generale dopo la testimonianza offerta da Pier Paolo Pasolini che,  essendo contro la società dei consumi, lo portava  ad avere nostalgiaà< del mondo contadino.

Ora, dopo l’imporsi della società capitalista che ci ha portato alla globalizzazione ed alla rivoluzione digitale, con tutte le incertezze intorno all’avvenire del pianeta Terra, derivate dai guasti prodotti ad essa dagli esseri umani, un libro come questo ci invita ad interrogarci sul futuro della società con tutte le inquietudini alle quali ora si sono aggiunte  anche quelle derivate dalla pandemia.   L’essere umano, comunque, ha bisogno dell’agricoltura anche se i prodotti coltivati possono cambiare a seconda degli umori del mercato con tutte le implicazioni di carattere vario che ciò comporta.    Certamente la famiglia patriarcale è scomparsa ed anche la famiglia come istituzione è in crisi e con essa sono cambiate anche le abitudini ed il costume di vita delle persone.      La tecnica ci dà l’illusione della modernità e sembrerebbe essere il destino ultimo degli esseri umani e non si può tornare indietro se non verso forme di imbarbarimento o comunque in situazioni di arretramento economico anche se la scienza e la tecnologia comunque procedono per la loro strada di ricerca e all’orizzonte per l’essere umano si sta profilando una sfida sempre più impegnativa con la propria natura e condizione n rapporto al pianeta che lo ospita.

Natale Sciara 23 Novembre 2021  

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Prima edizione – agosto 2021

Breve romanzo di Lina Furfaro scritto con la collaborazione delle sorelle gelsominaie, in particolare con le testimonianze di Grazia e Rosa i cui nomi compaiono in copertina.

Il libro, dalla tiratura limitata, è corredato di un’Appendice con foto e documenti. Il 18 Agosto 2021, durante la presentazione, l’intervento di molte gelsominaie presenti ha commosso il pubblico numeroso.

Recensione di Rosario Giocondo

 “La Gelsominaia” di Lina Furfaro

Con il suo romanzo storico, “La Gelsominaia”  edito da Woods Brumar , Lina Furfaro conferma il suo profondo amore per la sua terra: la Calabria. Lina riesce, come pochi, a scavare nella storia genuina, quella della vita delle persone umili. Lo fa penetrando in profondità l’animo umano, descrivendo sentimenti ed emozioni. L’autrice aggiunge il racconto sulla vita delle gelsominaie ai romanzi storici dedicati alla propria terra, già pubblicati, di “La maestra Tita” e “Giuditta Levato” oltre al saggio storico “San Jeiunio Compatrono di Gerace” e l’opera teatrale “Tommaso Campanella- L’ostinato”. In questo caso, la protagonista del suo romanzo, la bambina Mena, insieme alle sorelline e alle coetanee è utilizzata dalla scrittrice per raccontare la grande povertà nel profondo meridione italiano, nel periodo che dal dopoguerra conduce ai primi Anni Ottanta del secolo scorso. Le bambine erano idonee al lavoro appena l’altezza, di circa un metro, consentiva loro di piluccare i fiorellini stellati dalle piante di  gelsomino. Si trattava di lavoro minorile che il bisogno delle famiglie, nel significato di bisogno per il sostentamento, non poteva considerare illegale, nonostante la sopravvenuta disciplina normativa del 1967 lo avesse considerato illegittimo. Le giornate delle gelsominaie, come dettaglia Lina Furfaro nel racconto, cominciavano nella notte buia, anche con tanta paura, specie per le bambine, e finivano sotto il sole bruciante, in cambio di pochi soldi per comprare lo stretto necessario. Le stesse lavoratrici facevano poi tanti altri lavori, in casa e fuori casa, ma sempre per conquistarsi la sopravvivenza. Nella povertà di quella società agricola, Lina Furfaro trova e rappresenta con esemplare sensibilità i valori più profondi degli affetti famigliari, quasi mai dichiarati, della solidarietà, della lealtà, e dell’amicizia tra conoscenti e abitanti del vicinato. In tale ambiente, la società patriarcale o la scuola con rigidi sistemi educativi, finivano per essere una normalità accettata e perfino condivisa. Per la protagonista Mena, la cosa più triste è stata l’aver dovuto osservare e subire il progresso che spazzava via la propria sofferente genuina esistenza; le compagne che andavano a fare altri lavori o che si sposavano allontanandosi, la impoverivano, togliendole anche quei momenti, di incosciente allegria, di canto condiviso in mezzo ai solchi del lavoro. L’evento penoso della propria vita fu, però, il non potere essere più una gelsominaia. Ciò che Lina dice, ma anche non dice, è l’assenza della minimale programmazione economica nazionale per lo sviluppo della Costa dei Gelsomini, cioè gran parte della fascia ionica calabrese e non soltanto. L’impasto giallo dei gelsomini, la concreta, finiva in Francia per la produzione di costosi profumi pregiati. La concorrenza, mediante il basso costo del lavoro, del nord Africa e della produzione sintetica tedesca, anche se di qualità meno pregiata, ha finito per essere la causa della morte di tale attività; nessun intervento illuminato dei responsabili economici dello stato italiano, nessun investimento volto a produrre i detti profumi pregiati in loco. Gli investimenti per lo sviluppo del Mezzogiorno italiano non sono mai stati, allora come oggi, tra i pensieri disturbanti l’agire disinteressato dei governanti italiani.

Anche in questo caso, Lina Furfaro consegna ai lettori, rendendola immortale, un pezzetto di storia italiana, abitualmente destinata ad essere dimenticata nell’arco di poche generazioni.

L’invito a leggere il romanzo è il giusto riconoscimento ad un’artista della penna, ma anche il convincimento che i lettori troveranno motivi e argomenti per una profonda riflessione sui sentimenti e sui valori più veri della vita.

https://www.lentelocale.it/home/locri-lina-furfaro-ha-presentato-la-gelsominaia/

Università della Terza Età Tropea - PREMIO "SCRIVERE CHE PASSIONE"
ATTESTATO DI MERITO, TARGA E ANTOLOGIA Premio 2021
“Tradizioni, fatti e personaggi della Calabria, sia di ieri che di oggi” Premio “Scrivere che passione!” UNITRE – Tropea (VV)
Premio Concorso Università della Terza Età 2021