Papà
Al mattino mi sveglio
e incontro i tuoi occhi adorati
tu senti come batte il mio cuore
se ci salutiamo abbracciati.
Il giorno è passato
io ti aspetto impaziente
se tu sei assente.
Con gli occhi tanto assonnati
-voglia di bei sogni sarà-
ho da darti quel bacio papà
Vorrei sempre una cosa a te dire
ogni sera, prima di andare a dormire!
La Poesia
Sentimenti, emozioni,
meraviglie, riflessioni
puoi raccontarli all’universo
con tante parole o in un verso.
L’alba infuocata, il tramonto inciso
l’arcobaleno improvviso
un bimbo appena nato
un fiore sbocciato
un prato color magia
un’amica che incontri per via:
tutto può essere poesia!
Dicembre
Soffia tra i rami spogli il vento
ora corre, corre come un treno
le nuvole son scure da spavento
e il giorno finisce in un baleno.
La sera poi gela silenziosa
dormono gli alberi, dormono i ricci
sul camino il gatto fa i capricci
al calduccio l’aria è più festosa.
E’ notte e la neve cade lenta
soffice ammanta ogni cosa.
Al mattino tutto è bianco e tace
pure il vento fiacco fa la pace.
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Inverno (1987 )
Le nubi
hanno oscurato il cielo
sopra il tramonto.
Il vento
spazza le strade
ormai deserte.
Un fulmine
un tuono…
In men che non si dica
una tempesta si scatena.
La pioggia picchia forte
il fiume è in piena.
Un volto
dietro i vetri lacrimanti
si sofferma ad ammirare
il tempo
che nessuno può fermare.
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A mia madre
Come una foglia d’autunno
maltrattata dal vento
così la conobbi:
già con rughe in fronte
e sotto il mento.
A sette creature
aveva già dato vita
senza risorse senza una resa.
Chissà quanti dolori
Ancora soffrirà
Eppure è inverno
e la foglia ingiallita
staccata dal vento
resiste a quella vita
che lentamente se ne va.
L’Arte nel Portico – grazie per l’invito!
Mare o oceano
Ora docile e lento,
ora ribelle, brulicante o solitario
trascina serpeggiando
celandosi al contatto
della sabbia ardente o umida.
Qui, dimora d’amore
nell’animo è l’intesa
Presto rinfresca le membra nell’onda
rapido uno sguardo lontano trascina
e limpida divora la giovinezza
travolta che rifiorisce nella spuma
Al largo l’immensa distesa
misteriosa e increspata tace:
agita il vento l’intimo affetto
fluttua tra voli di gabbiani
abbaglia nel riflesso dell’aurora
culla nei meriggi
annega nel fondale della notte
per ricominciare
con vigore nuovo la sua alba .
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Raggi d’autunno
Non so se sono i raggi d’autunno
che nel meriggio incendiano
o la brezza poco incomodante:
reminiscenze pungolano, spronano
e travasano davanti tacita lava
e miele incandescente, remoto.
Sussurri, movenze, fragranze…
come fiamme tornanti lambiscono.
Ci si illude che scacciare ogni memoria
ogni gravoso ricordo, logorante vergato
immagini oniriche e sguardi intesi
sia forza, virtù dignitosa
Ma così non è se…
rivedere per un attimo
tra consuetudine e contingente
un sorriso ammodo che sì par sincero,
ahi una amarezza penetra e consuma
scava nelle membra e annulla sciogliendo
piano imbrigliando sopprime, a fatica rigenera
e allontanando frena guardandosi intorno
ricercando la ratio combaciante al reale.
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Piedi nudi
L’alba gradita, sognata:
piedi nudi sulla sabbia
fresca delle notti andate
al contatto premono vaghi.
Fragranza dolce, un alito di vento
e l’attesa di sguardi paghi
finalmente senza tempo.
Quattro raggi di un timido sole
promettono impalpabili tocchi
e pian piano irradiano un luccichio
che affiora in quegli occhi
sembrano affondare ancora più
e irrompe poi nel cuore
con riflessi antichi di un amore.
Affetto
Quando manca
l’essenza genera
grani di morte
nell’anima.
Sfacelo interiore,
viscerale
poi fisico.
È vita l’amore
È morte l’assenza
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Anime stagionali
Fronde sventolano intorno incorporee
ma della foglia non hanno
verde e venature
freschezza e libertà.
Scrutano e commedianti salgon pei rami
avversi, rimbeccando ogni entusiasmo:
colori argilla per poi dipingersi,
e senza ravvisar la tela.
Quando cadono umile le ossequi.
Un link che vale più di ogni altra parola o immagine
http://www.alboscuole.it/TemplatePRESS.aspx?stato=art&cod=520d14qcv55l345ss55ffjhxhrl662-55351&CI=00PWcsee00500boebRG1665G16307050320y46864439g
Dati generali del libro
Titolo: Gocce
Casa editrice: Pellegrini Editore CS
Data di pubblicazione: 2006
Pagine: 96
Costo: 15 €
Il libro: Raccolta di poesie ©
Mare d’inverno
Mai visto un mare così dolce
o guardato tanto intensamente:
le onde si avvicendavano
senza sopraffarsi!
Ascoltarne lo scroscio
come note danzanti
accarezzarne la sabbia
sfiorata dalla brezza
era sognare il contatto
che di lì a poco
l’acqua avrebbe rinvigorito
in un fremito…
ancora una volta,
per sempre.
Metamorfosi
Radici profonde
piantate nella terra brulla
hanno cercato spazi
insinuandosi sempre più
per creare dal nulla
il legnoso fusto, i rami,
la chioma verso la libertà.
Che peso ogni vittoria
di chi non si è arreso,
capace di sopportare
perché anzitempo
buttato nella mischia!
e… la vita è maestra.
Poi la metamorfosi, la scoperta
la ricerca del nuovo che completa
e la lontananza che trascina alla follia:
Sublimazione nella sintonia, interscambi
di inebriante intesa e quant’altro…
Linfa e vitalità, sicurezza non riconosciute
e che, bizzarria, ammirate,
lentamente agli occhi recenti mutarono
come deficienze, pur restando tali,
col tempo biasimate.
Accarezzati come fiori rari,
esaltati fino alla conquista di ogni fibra
mentre l’affetto dissestava un’anima
che mai aveva sfiorato materni seni.
Erano profumati petali
quell’impeto alla vita e quell’amore
per l’ incanto dell’evolversi
ma lentamente avvicinandoli,
apprezzandoli ti pungesti
come fossero spine
ti feristi stringendoli
come fossero lama.
Angosce e pene nelle ritirate
per restare l’un l’altro accanto,
dentro quel mondo insolito
mai cercato prima
che schiudeva davanti attimi eterni.
Poi il martirio nel frenare
ogni slancio ora bramato.
Si spengono entusiasmi,
si cede il passo soffocando nella nuova distanza
per continuar a vivere
nel sogno quel che resta
e del tormento il tepore.
Libertà
Aneli all’infinito… pareti e vette
lontane, silenziose praterie di altipiani
rocciosi, sonanti dove il verde s’insinua
tra le bianche pietre cercando raggi solari
… aneli al volo verso il mare
che t’ ascolta e non chiede
accoglie non soffoca
accarezza librando l’ anima
verso l’orizzonte, la espande.
… Verso la vita
che ti colma di gioia.
(pubblicata su Controluce aprile 2015)
Natale per tutti
… E apriamo il cuore
quando al calore la neve si scioglie.
Diamoci senza attese
Aspettiamo il tempo che fugge…
Ardire occorre e d’umiltà mi vesto!
Lacrime s’infrangono
e con i sogni erudiscono
Fardelli e angosce son maestri
e non sfumano al buio
Gli affetti nell’immensità
brillano
Ed è Natale per tutti.
Natale 2014
E’ sempre primavera
(Versi interpretati dall’attore
drammaturgo e regista COSIMO CINIERI a Frascati)
Sia l’una o l’altra stagione
ai Castelli non fa differenza alcuna
per l’incantevole visione:
concedono colori, aromi dal chiarore a sera
e fanno a gara a chi veste l’abito più bello
al rapimento di Persefone o al suo ritorno
lungo la balconata lo sguardo attorno
si ferma sull’Aldobrandini
per andare poi agli odori di Mithra e ai vini.
– Lascia l’asfalto del presente
avvìati per la salita, nel passato,
affascinante mondo dei miti antichi,
sulla via Trionfale
giungi a Giove, eterna gemma cultuale.
Dalla gronda di pèntima i sensi paghi,
lo sguardo d’insieme, costellazione di tesori:
in alto domina più d’un castello e giù due laghi,
risorte dalle acque… pure le navi.
Sui colli avvinghiano, non ti lasciano andare
ombre amabili, profumi abbarbicati,
dal monte la vallata protende verso il mare
fulgida bellezza di cromaticità turchese,
smeraldo… solo da ammirare.
Sentieri boschivi, ginestre dorate intorno
regna su altri arbusti castagno e roverella
ogni altra chioma s’estende con verdeggiante adorno:
invito alla deferenza della Natura e al ritorno.
Ottobrata
Enza Candreva
Eterea brilla tra canti celesti
quell’anima che nel battito d’ali
spinta dal vento impetuoso
ha solcato rapida il Cielo.
Cullato da eterna risacca
luminoso, autentico
impresso sul giovane viso
desta l’alba marina ridente
l’indelebile tuo dolce sorriso.
20 Gennaio 2014
Praterie
Tra mille fili d’erba
esplodono
mille margherite
maestose
dove effimeri papaveri
dei prati
rosei, sparsi, ridenti
dall’aria odorosa
smossi, no, accarezzati
nella loro dolcezza
Suscitano sensazioni
di magica
gioiosa
leggerezza.
Trafugando tempo e spazio
Lungo il viale perlato
tra il verde smeraldo
e il tremore dei pini
qualcosa assorta svanisce.
Sfugge un istante
dilegua uno sguardo
un prezioso sorriso è un miraggio
dissolve un’amena emozione
Farò della mia anima
uno scrigno d’avorio:
catturerà adagio
ogni carezza sfumata
stringerà forte
ogni raggio di sole infiltrato
Sopra, la neve che fiocca
ammanterà silenziosa
ogni sogno vissuto
ogni altro mancato
Serrato e nascosto
custodirà per sempre
il mio dolce segreto
fuori dal tempo.
Ho visto
Ho visto albe sul mare dorate
notti di luna con stelle incantate
Ho visto anziani al sorriso
sfiorare compagne sul viso
ho sentito cuori palpitare
il profumo dei fiori sbocciare.
Ho visto anche colti sbagliare
maschi in silenzio pregare
la fronte di donne sudare
Ho visto sofferenti gioire
giovani per strada finire
Ho visto miei cari perire
prati gelare
torrenti inondare
città soffocare.
Ho ascoltato il vento
nell'oscurità fischiare
fantasmi nella solitudine
spesso aggredire.
Ho visto il dubbio insinuare
il sole tramontare
ma anche la vita continuare.
Ho visto...
Primavera
Nell’aria un tepore
che la pelle assaporava nel silenzio
La distesa collinare s’innalzava a dune
ricoperta di un soffice manto verde
alle soglie dell’irreale.
Sovrastavano come in un comodo letto
miriadi di colori
che rendevano allo sguardo
la meraviglia infinita
uniforme
Una pienezza incantevole
avvolta nella calda luce solare
più piacevole…
creava un’invisibile traslazione
dal prato vellutato allo sguardo
che permeava l’animo
di serenità senza tempo.
Ciò che ne fuoriusciva
ritornava sul colorito naturale
accrescendolo di bellezze.
Ora il verde unico
era di mille tonalità
Il profumo dell’erba si espandeva forte
Quello dei fiori adornati di corolle
sì delicato…
Quando l’aurea cominciava
ad alitare agitandoli
il cuore palpitava
Ecco, ogni tenera attrazione
era vicina, travolgente
di un’artistica bellezza,
dentro
il rosa pallido dei petali
diveniva rosso bruno
Nel fiore giallo
un tunnel d’arancio
L’eucalipto brulicava
in modo crescente
Qualcosa volò
sotto il vecchio tetto di tegole:
una rondine!
Subito dopo altre due sfilarono
come per effetto di una dilatazione poetica
L’animo fremette
ormai colmo di emozioni.
Rumori assordanti
Come la risacca
Come alterna la risacca
alla deriva estesa ed agognata
va la vita tutta
a toccare il mondo appagante
qui si lieta fino al dolce finire
e torna poi sempre
al suo canto solingo
a scrutare per eterni dubbi
i moti dell’anima.
Vive appieno l’altro
vive appieno sé nel nulla
e passa dalla sabbia ardente
ai travagli oceanici,
va e torna
in un eterno fluttuare.
Fiori di mandorlo
Brezze
non temi
e al primo tepore
ancora latente
esplodi roseo
donando speranza
e gloria
a chi attende
i raggi
di nuove stagioni.
Fugace
è la tua gioia
Fragile si attenua.
Al tuo tramonto
il candore è niveo
e trabocca
evanescente
saggia
meraviglia
prima di regalare
petali sfioriti
al mite afflato.
Alla piccola Amalia
(e ai suoi genitori)
Nella luce calda d’estate
farfalle sui prati
volano intorno
diffondono sguardi d’intesa
lanciando bagliori
di genuina emozione
e versando affetto sereno.
Nasce così un nuovo fiore
il più prezioso:
una dolce, tenera creatura
riverbero d’amore
portando gioia
tra dubbi e incertezze
annullandoli
sorridendo agli sguardi
trionfando assieme
nella grande festa
che la vita continua
in una piccola innocente
e delicata parte di sé.
Solitudine
Eccola!
Alta, maestosa, ripida.
Guardo intorno
il silenzio assordante.
La scalerò…
Forse all’alba
Le mani cercano
un appiglio
per fermarsi
Le gambe temono
il vuoto.
Gli occhi
non vogliono vedere
L’ormai nota avventura
si rinnova.
L’aleatoria fatica
acuisce.
La fronte gelata
avvisa un logorio
E’ notte fonda
e cerco invano
il chiarore della luna
ma sono in cima:
ancora una volta
sovrasto vincente
l’immensa montagna
della solitudine.
Mari del Sud
Lo sguardo si perde
cullato dalla risacca
verso quel mare
profondo
che bagna la costa,
aspre radure
insabbiate e arse.
Il luccichio dorato
sopra le piccole onde
azzurre increspate
abbaglia la mente
sensazioni di libertà
tra il planare dei gabbiani
e un’aura salmastra
l’avvolgono,
trascinano e immergono
nell’antica amante
terra greca.
Senilità
Il distacco avanza freddo e impassibile
verso ogni inutile essenza terrena
Solo gli affetti risvegliano il legame
illuminano le rughe delicate
e strappano ancora
un’espressione serena
Quello sguardo vigile e attento
il giovane viso
che sapeva di zagara o gelsomino
incorniciato dal fazzoletto
dall’alto del suo portamento
che al freddo si annodava sotto il mento
ad ogni incontro sono spenti sempre più.
Piegata in due affievolisce i pensieri
i remoti e immediati ricordi
Nella ragione deserta apparente
nasconde un intimo, pregiato candore.
Avvolta nella gradevole coperta
nulla è il tempo dedicato a lei
preparata pian piano alla fine certa.
Marea
Aliti di vento si alimentano.
In un istante improvviso
un fresco contatto ormai inatteso.
Un eterno vortice
e una ebbrezza rapisce
l'ultimo respiro rimasto.
Si dileguano i dubbi
di un mesto, arcano rifiuto
nell' involgersi di palpiti rosei
e accresce l'onda nei fiordi
in un'alta marea indomata,
sommerge due scogli
in preda alle fiamme
dell'astro estivo comune.
Sull’altalena fluttuanti
e silenti si adagiano
in un’unica roccia
grondante, salmastra
tra alghe si avvinghiano.
Colle del Vento
Un brivido
nell’aria tersa del mattino
di un’alba e poi l’altra
sul Colle del Vento,
su quell’aspra montagna.
Una donna
tra il leccio e la costa
senza timore nell’animo
forte dello scavo senza sosta
tra piccone e speranza
scalfiva una roccia bruna
fiducia nei giorni e costanza
alla luce del sole e della luna
un ignoto vigore tra le mani,
nel cuore in sordina cadevano ordigni
Sguardo cinico intorno
e poggiato il badile
un istante di paura,
passi decisi verso il fienile
mentre una voce gridava all’impazzata
- è scoppiata, è scoppiata!
Uno tra le braccia e uno per mano
presi dal terrore dei cieli
Altri sei a capo chino
li diresse scalzi e affamati
nel lume del fortino.
Il sacco era rimasto,
una corsa eterna
in quella sera gelata
la prole a guardare
quel piede su una granata…
Bivio
( I edizione “Festa delle Ciambelle degli sposi”
di Rocca di Papa. Versi dedicati alla mamma della sposa)
Qualcosa è cambiato
dentro di me
Un mondo nuovo
nato e fiorito
nelle fibre più intime
Quasi con tormento
quella passione che prende
porta altrove.
Una strada scorgo
luminosa, lunga, ai cigli fiorita
di viole profumata,
la mia strada.
Non posso più seguirti
nelle giornate fredde o assolate
non posso correre ogni volta un poco
tra le tue premurose braccia.
Asciuga la tua guancia
sul mio velo,
l’abito nuziale e la mia gioia
non scalfiranno
mai nel petto
quanto per te serbo:
eterno affetto.
Ma non posso ammansire
l’amore che donna
mi fa già sentire
che rinfranca la tua piccola
qua in questa folla
che sorride ad ogni sguardo,
la tua sposa bianca
cara, pura, acqua marina
ieri con te mamma
principessa,
oggi con lui regina!
L’alba di maggio
Fragranza
che sfiora le guance
carezzando
rose che guardano il cielo
sbocciando…
Ecco i glicini che si gettano
danzando
in un profumo di primavera
che i petali trasportano
nell’aria fresca, dolce
e rinfranca la mente
tra il calore
di mille, minuscoli
raggi di sole violacei.
AA. VV. POETI & POESIA – La voce dei poeti verso il Terzo Millennio – Antologia di poeti contemporanei con una scelta di Autori classici – Collana “ Le Muse”- Book Editore (BO) Marzo 1999.
AA. VV IL CLUB DEI POETI 2007
Antologia del Premio di Poesia – Collana Le Schegge d’Oro – Montedit – 2007 Melegnano (MI)
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