TOMMASO CAMPANELLA,L’OSTINATO di Lina Furfaro con Antonio Tallura

Tommaso Campanella – L’ostinato è un monologo nato dall’incontro tra l’attore Tallura e la scrittrice Furfaro e dal loro desiderio comune di restituire a questa terra di Calabria la forza spirituale e culturale dei suoi grandi uomini e di quelli della Locride in particolare. Tra i due artisti è emersa la volontà di portare in scena la figura simbolica dello stilese in un dramma che ha concretizzato l’obiettivo di entrambi: raccontare lo scavo interiore del filosofo calabrese del XVII secolo dalla intensa vivacità intellettuale e di cui è indiscutibile ancora oggi l’attualità del suo pensiero. Il monaco dallo spirito libero, attento osservatore della natura, esce dall’oscuro medioevo con coraggio e stravaganza, fortificato e rinnovato interiormente, scampando alla morte con la sua erudita pazzia.

Parigi, 1635. Il frate domenicano Tommaso Campanella, in scena, si ritrova gradito ospite di Luigi XIII, dopo 27 anni di carcere e, soprattutto, dopo essersi fatto gioco, fingendosi pazzo, di chi lo voleva al rogo. Il filosofo ripercorre a ritroso con immagini evocate i momenti salienti della sua vita: quando bambino origlia sotto la finestrella della scuola, l’entrata in convento, la scoperta e il computare del naturalismo telesiano con conseguente allontanamento ad Altomonte e poi l’arresto, la fuga a Padova, l’incontro con Galileo, il ritorno a Stilo e l’insurrezione contro gli spagnoli, il tradimento e la tortura.

Lo spettacolo, che ben si inserisce nel Festival che quest’anno apre alle produzioni del territorio, pensa alle giovani generazioni, affinché meditino su un personaggio così erudito che soltanto l’atmosfera e la magia del teatro può porgere piacevolmente al grande pubblico. (rrc)| Etichettato Festival Teatro Classico “Tra Mito e StoriaPortigliola

TOMMASO CAMPANELLA – L’OSTINATO – PRIMA NAZIONALE STILO RC
il QUOTIDIANO DELLA CALABRIA 11 AGOSTO 2019 Articolo del giornalista Giorgio Metastasio
Cartellone spettacolo


Tommaso Campanella – L’ostinato di Lina Furfaro.
Chi in una serena notte d’agosto ha la fortuna di trovarsi sulle rive dello Stilaro e ascoltare dalla voce di Fra’ Tommaso la straordinaria storia della sua vita, dopo essere stato al tramonto ad ammirare il capolavoro della Cattolica, posta sulla collina che domina il paese, deve ringraziare la penna e la sensibilità artistica di un’autrice che di volta in volta riesce a meravigliarci e a incantarci.
Nella sua prima esperienza come autrice di un testo teatrale, Lina Furfaro attraverso un lungo monologo, stringente e senza fronzoli, ha creato un’opera di incommensurabile potenza e ha illuminato uno spaccato di storia che vide protagonisti re, papi, cardinali.
Non è facile imbastire in poco più di un’ora uno spettacolo così complesso, ma la nostra non si spaventa e, per rendere avvincente il suo Tommaso Campanella – L’ostinato – presenta il personaggio in medias res, perché sia lui stesso a raccontare il suo dramma.
Frate Tommaso ripercorre a ritroso la sua vita, partendo dal momento in cui finiscono le accuse, i tradimenti, gli affanni, le torture, quando ormai al sicuro sotto la protezione del re di Francia a Parigi, può parlare liberamente del suo amato maestro Bernardino Telesio e di un certo giovane toscano, tal Galileo Galilei.
La vivacità del testo, difficile per le situazioni e per i fatti che vengono esposti, scaturisce anche dall’utilizzo del dialetto messo di tanto in tanto in bocca al grande filosofo, come per affermare a chi non lo sapesse la sua calabresità.  Vengono, inoltre, sparsi a pieni mani all’interno e alla fine delle varie scene i versi che lo stesso monaco stilese componeva, quando il corpo e lo spirito, liberi da torture fisiche e mentali, glielo consentivano: sono momenti di alta tensione emotiva, quando i potenti endecasillabi illuminano il buio della notte e ne rompono il silenzio.
Questa atmosfera, quasi divina, può realizzarla solo chi, come Lina Furfaro, coltiva con assiduo amore il giardino delle Muse, perché comprende e conosce il valore della poesia.
Io credo che l’autrice, locrese di nascita, abbia ereditato sia nell’aspetto, che ricorda le spartane del tempo antico, sia nella mente e nei pensieri il mondo dei grandi miti, Ecuba, Medea, Antigone, giacché solo chi ha dentro di sé quel fuoco, può realizzare un soggetto teatrale di così straordinaria potenza e armonia.
Del resto, se andiamo a spulciare la sua produzione letteraria, ci accorgiamo che la Furfaro non è nuova a trattare argomenti così drammatici. Già nel romanzo storico ha dato prova delle sue capacità d’interpretare in maniera epica la figura della protagonista. Giuditta Levato e Tommaso Campanella, una contadina e un monaco vissuti in epoche diverse, hanno molto in comune: tutti e due figli del popolo e della stessa terra, lottano per gli stessi ideali. Fra Tommaso combatte contro i baroni che succhiano il sangue alla povera gente e sogna una terra illuminata dal sole della libertà. Anche Giuditta  affronta con le armi delle sole braccia e della voce il suo barone, perché dopo tre secoli tutto è rimasto immobile.
Fra Tommaso ha rischiato il rogo, ma ha subito la tortura e il carcere dentro la fossa del miglio per ben ventisette anni, si è salvato solo grazie alla sua furbizia di fingersi pazzo e all’ostinata resistenza di calabrese, duro come le rocce dell’Aspromonte.
Tutti e due, ostinati, rappresentano la parte migliore della Calabria e additano alle nuove generazioni una realtà eroica da seguire in questi tempi così incerti e nebulosi.
Aldo  Coloprisco Regista
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“Tommaso Campanella – L’ostinato”
Oh quanto è bene posseder più storia per canoscenza delle radici, delle civiltà e delle religioni e poter disputare su di esse!”
Queste parole messe in bocca a fra’ Tommaso Campanella dall’autrice, nelle prime battute del monologo “Tommaso Campanella – L’ostinato”, sono uno degli elementi che rendono interessante e culturalmente importante la nuova  fatica letteraria di Lina Furfaro.
In un momento storico in cui appare chiaro il disorientamento culturale, specialmente tra i giovani,
un momento di scarso interesse per il Sapere, specialmente se veicolato dalla lettura , essere “stuzzicati” a meglio conoscere la propria storia, ad approfondire la conoscenza di figure che hanno dato lustro alla propria terra e di cui, spesso, si disconosce il pensiero, avere il coraggio di divulgare in forma semplice, ma estremamente efficace, piccoli stralci della vita e del pensiero di Tommaso Campanella, attraverso una originale performance teatrale, è veramente un’operazione meritevole.
Quando nella splendida cornice del teatro greco di Portigliola (RC) dopo il successo a Stilo – paese che insieme a Stignano vanta i natali di Campanella – qualche giorno prima, il bravo Antonio Tallura, portando brillantemente in scena questa prima sceneggiatura di Lina Furfaro, ha incominciato a recitare,  la reazione quasi immediata degli spettatori è stata  di sorpresa e stupore.
 Sorpresa per la novità, stupore nel riconoscere un fra’ Tommaso conterraneo; una conterraneità, una calabresità, resa ancora più plastica dalle espressioni dialettali,  sapientemente introdotte dall’autrice  insieme con citazioni popolari verisimilmente conosciute dal frate domenicano; piccole intrusioni atte anche ad  alleggerire il tono di concetti filosofici complessi e raggiungere così più facilmente un pubblico con interessi e formazione  diversi,
Far conoscere l’opera di un grande pensatore calabrese, noto ai soli addetti ai lavori, ma probabilmente sconosciuto a gran parte dei suoi conterranei, appare molto utile , perché , oggi più che mai, tutte le strategie possono essere utili per veicolare cultura, per innescare la voglia di Sapere, come è accaduto in due calde serate agostane,  attraverso la bravura di un attore decisamente convinto della bontà dell’operazione, sottolineata dagli applausi di un pubblico attento, in mezzo al quale , tra lo scambio di impressioni e di positive sottolineature, sicuramente ha incominciato a serpeggiare  qualche  nuovo proposito:  voglio leggere, mi piacerebbe  rileggere , è il caso di approfondire la storia di Tommaso Campanella.
Molteplici, infatti,  gli spunti di riflessione,  come la grande attualità di alcuni versi di fra’ Tommaso Campanella, abilmente riportati dalla Furfaro e che chiudono sapientemente la performance teatrale:
“ Io nacqui a debellar tre mali estremi ;
    tirannide, sofismi, ipocrisia;

carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,
ingiustizia, lussuria, accidia, sdegno,
tutti a quei tre gran mali sottostanno,
che nel cieco amor proprio, figlio degno
d’ignoranza, radice e fomento hanno….”

 Come non sottoscrivere la tesi di fra’ Tommaso riguardo al grande male che in tutti i tempi, e ancora oggi, è alla base di tuti i mali: l’ignoranza, per debellare la quale l’unico rimedio è l’Educazione, la Conoscenza, il Sapere.
Una consegna importante, alla scuola, alla famiglia, alla società, alla politica.
Queste le suggestioni trasmesse dalla messa in scena   di “Tommaso Campanella – L’ostinato”, un coinvolgente  monologo con cui  Lina Furfaro, per la prima volta,  si è cimentata nella scrittura di una sceneggiatura teatrale.
Ad  maiora.
 
Locri, 5 Settembre 2019                                                                       Silvana Pollichieni


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“Tommaso Campanella – L’ostinato” di Lina Furfaro con Antonio Tallura 13 Agosto 2019 Teatro greco Portigliola.
 
Nell’ambito del Festival Teatro Classico “Tra Miti e Storia” 2019, del Comune di Portigliola, è stato inserito “Tommaso Campanella – L’ostinato” opera teatrale scritta da Lina Furfaro e interpretata dal noto attore locrese Antonio Tallura. Lo spettacolo dedicato al filosofo calabrese, del quale ricorre il 380º anniversario della scomparsa, sarà rappresentato nel suggestivo Teatro greco-romano del Parco Archeologico Locri Epizefiri alle ore 21.45 sarà arricchito da musiche e canti ortodossi rielaborati da Thomas Grazioso, dalla voce narrante del maestro Edoardo Siravo con scenografia di Big Mat Edil Merici.                                           “Tommaso Campanella – L’ostinato” è un monologo nato dall’incontro tra l’attore Tallura e la scrittrice Furfaro:  tra i due è emersa la volontà di portare in scena  la figura simbolica dello stilese. È venuto fuori  un dramma che ha materializzato il desiderio di entrambi di raccontare lo scavo interiore del filosofo calabrese del XVII secolo dalla intensa vivacità intellettuale e di cui è indiscutibile ancora oggi l’attualità del suo pensiero.  Il monaco dallo spirito libero, attento osservatore della natura,  esce dall’oscuro medioevo con coraggio e stravaganza, fortificato e rinnovato nello spirito, scampando alla morte.



  Parigi, 1635. Il frate domenicano Tommaso Campanella, in scena  si ritrova gradito ospite di Luigi XIII, dopo 27 anni di carcere e soprattutto dopo essersi fatto gioco, fingendosi pazzo, di chi lo voleva al rogo. Il filosofo stilese ripercorre a ritroso con immagini evocate, i momenti salienti della sua vita: quando bambino  origlia sotto la finestrella della scuola, l’entrata in convento, la scoperta e il computare del naturalismo telesiano con conseguente allontanamento ad Altomonte e poi arresto, fuga a Padova, incontro con Galileo, ritorno a Stilo e insurrezione contro gli spagnoli, tradimento, tortura.  
 Lo spettacolo che ben si inserisce nel Festival che quest’anno apre alle produzioni del territorio, pensa alle giovani generazioni affinché meditino su  un personaggio  così erudito e complesso, di sconvolgente attualità, che soltanto l’atmosfera e la magia del teatro può porgere piacevolmente al grande pubblico.

SERVIZIO TELEVISIVO

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PRESENTAZIONE


T o m m a s o C a m p a n e l l a L’O s t i n a t o

https://www.controluce.it/notizie/tommaso-campanella-lostinato-di-lina-furfaro/

TOMMASO CAMPANELLA L’OSTINATO di LINA FURFARO con ANTONIO TALLURA
9 LUGLIO 2019LINAFURFARO

https://www.miur.gov.it/web/guest/-/giorno-della-memoria-la-ministra-azzolina-al-ministero-una-commissione-per-lo-studio-della-storia-?redirect=%2Fcomunicati%3Fp_p_cacheability%3DcacheLevelPage%26p_p_id%3Dcom_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_PQibxq1lWdyu%26p_p_lifecycle%3D2%26p_p_mode%3Dview%26p_p_resource_id%3DgetRSS%26p_p_state%3Dnormal

PER LEGGERE LA PREFAZIONE DEL REGISTA ALDO COLOPRISCO SULLA RIVISTA CONTROLUCE dei Castelli Romani e Prenestini … CLICCARE IL LINK https://www.controluce.it/notizie/tommaso-campanella-lostinato-di-lina-furfaro/

TOMMASO CAMPANELLA
L’OSTINATO

https://www.liceimazzinilocri.edu.it/wp-content/uploads/2019/12/comunicazione-n.75.pdf

20 dicembre 2019 con i ragazzi dell’Istituto “G. Mazzini” di Locri, GRANDE PARTECIPAZIONE!! Grazie ai docenti che hanno dato la possibilità ai ragazzi di partecipare, grazie ai ragazzi per la loro adesione! L’instancabile vicepreside Girolama Polifroni e il dirigente scolastico hanno dato ancora una volta un’opportunità culturale ai giovani della Locride.
https://www.liceimazzinilocri.edu.it/2019/12/23/a-s-2019-20-comunicazione-n-75-attivita-teatrale-lostinato-di-lina-furfaro/
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TOMMASO CAMPANELLA
L’OSTINA
 – PALAZZO DELLA CULTURA di LOCRI – ORE 10:00

Mercoledi’ 18 dicembre, 
alle ore 10,00 presso il Palazzo della Cultura, gli alunni delle classi quarte e quinte assisteranno allo spettacolo dedicato a Tommaso Campanella, figlio calabrese.  La personalità umana e filosofica, ricca e poliedrica, verrà abilmente interpretata e valorizzata nei suoi tratti espressivi, i più impensabili, dall’attore Antonio Tallura, su testi di Lina Furfaro.

-Dopo lo spettacolo l’Attore e l’Autrice s’intratterranno per dialogare con gli studenti del Liceo- Istituto d’Istruzione Superiore “I. Oliveti – P. Panetta” di Locri  ( Liceo Classico “I. Oliveti” e ’Istituto d’ Arte “ P. Panetta” oggi Liceo Artistico)

https://www.iisolivetipanettalocri.edu.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1040:spettacolo-dedicato-a-tommaso-campanella-18-dicembre&catid=136:circolari-genitori-alunni&Itemid=206

PRIMA NAZIONALE a STILO (RC) 11 AGOSTO 2019
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MAGICO SCENARIO NOTTURNO: TEATRO GRECO ROMANO – PARCO ARCHEOLOGICO LOCRI EPIZEFIRI ore 21.30

Festival del Teatro Classico “Tra Mito e Storia”
13 agosto
Dopo il successo riscosso dalla Prima Nazionale svoltasi a Stilo approda al Teatro Greco Romano di Portigliola il monologo di Lina Furfaro “Tommaso Campanella – L’ostinato”, una pièce alle ore 21:30, interpretazione di Antonio Tallura accompagnato sul palco dalla voce narrante di Edoardo Siravo, dalle scenografie di Lizzi Domenico Edil Merici e dalle musiche di Thomas GokuBlack Grazioso.


T
eatro greco-romano di Portigliola – l’attore Antonio Tallura accanto a Lina Furfaro
Il frate domenicano Tommaso Campanella, interpretato dall’attore locrese Antonio Tallura: un monologo che  tra la solennità dei versi, l’intercalare di espressioni dialettali, la tragicità del supplizio e il raggiro della pazzia, rende incisivo  e coinvolgente  l’ostinato carattere del filosofo calabrese, le cui riflessioni sono più che mai attuali.
PARCO ARCHEOLOGICO LOCRI EPIZEFIRI COMUNE DI PORTIGLIOLA DESTIVAL “TRA MITO E STORIA” 2019

http://www.lentelocale.it/home/lostinato-di-lina-furfaro-con-antonio-tallura-al-festival-tra-mito-e-storia-al-parco-archeologico-di-locri-epizefirispeciale/
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TEATRO GRECO-ROMANO PORTIGLIOLA – PARCO ARCHEOLOGICO LOCRI EPIZEFIRI – TOMMASO CAMPANELLA L’OSTINATO di LINA FURFARO (a sinistra) con ANTONIO TALLURA (a destra)- CONFERENZA STAMPA CON FRANCESCO SIRGIOVANNI (al centro) CHE HA VOLUTO LA PRIMA NAZIONALE A STILO, PATRIA DEL FILOSOFO CALABRESE

il QUOTIDIANO DELLA CALABRIA 11 AGOSTO 2019 Articolo del giornalista Giorgio Metastasio

http://www.ecodellalocride.it/news/portigliola-rc-giovedi-la-conferenza-stampa-di-presentazione-di-tommaso-campanella-lostinato/
  Parigi, 1635. Il frate domenicano Tommaso Campanella, in scena  si ritrova gradito ospite di Luigi XIII, dopo 27 anni di carcere e soprattutto dopo essersi fatto gioco, fingendosi pazzo, di chi lo voleva al rogo. Il filosofo stilese ripercorre a ritroso con immagini evocate, i momenti salienti della sua vita: quando bambino  origlia sotto la finestrella della scuola, l’entrata in convento, la scoperta e il computare del naturalismo telesiano con conseguente allontanamento ad Altomonte e poi arresto, fuga a Padova, incontro con Galileo, ritorno a Stilo e insurrezione contro gli spagnoli, tradimento, tortura.  
 Lo spettacolo che ben si inserisce nel Festival che quest’anno apre alle produzioni del territorio, pensa alle giovani generazioni affinché meditino su  un personaggio  così erudito e complesso, di sconvolgente attualità, che soltanto l’atmosfera e la magia del teatro può porgere piacevolmente al grande pubblico.