“LA GELSOMINAIA” DI LINA FURFARO

PREMIO LETTERARIO “CITTA’ DI SIDERNO” 2022 XVIII EDIZIONE …Una menzione speciale è stata assegnata a Lina Furfaro per l’opera La Gelsominaia Ed. Pelllegrini. Lina Furfaro è nata a Locri, ed è rimasta molto attaccata alla sua città,  ma vive nel Lazio…” premiazione Domenica 18 dicembre 2022 presso la sala dell’ Istituto di Istruzione superiore “G. Marconi” di Siderno RC
“…Da segnalare la menzione speciale per l’opera “La Gelsominaia” di Lina Furfaro che ha fatto conoscere una pagina di storia importante per tutta la Calabria meridionale del ‘900 rendendo il dovuto tributo a generazione di lavoratrici nella raccolta del fiore tipico dell’omonima riviera…”.

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25/08/2022, davanti al pubblico numeroso, alla presenza di ex gelsominaie della Locride, una festa di profumi, voci, musiche, presenze, memorie …

“La Gelsominaia” di Lina Furfaro

L’Azione Cattolica della parrocchia Santa Maria del Mastro di Locri nasconde, tra i suoi membri, persone brillanti e piene di talento. È il caso di Lina Furfaro, insegnante di scuola primaria nata a Locri ma residente in provincia di Roma. L’ AC di Locri, però, non conosce Lina solo nella veste di insegnante o socia, ma anche in quella di autrice di romanzi storici il cui successo ha superato i confini regionali. 

L’ultima fatica letteraria della Furfaro dal titolo “La Gelsominaia”, la cui prima edizione risale al 2021, è stata presentata qualche giorno fa nel salone parrocchiale, davanti a un pubblico alquanto emozionato. L’incontro si è svolto in modo dinamico: dopo un’introduzione di don Fabrizio Cotardo la parola è passata alla presidente dell’associazione Silvana Pollichieni, che ha alternato le sue riflessioni alla lettura degli estratti più incisivi dell’opera e all’esibizione del gruppo di musica tradizionale “Gli argagnari”, che con le loro note hanno riportato i presenti indietro nel tempo, in un mondo fatto di semplicità e genuinità.

“La Gelsominaia” racconta lo spaccato di una Locride non così distante cronologicamente, ma che sembra un ritratto di un tempo lontano. Gli occhi di Mena, la protagonista, conducono il lettore nella quotidianità di un’umile famiglia calabrese, che tenta di sbarcare il lunario cimentandosi nei lavori più umili. In quei tempi difficili non era raro che le donne, nei mesi estivi, si recassero nei campi di gelsomino per raccogliere i piccoli, profumatissimi fiori accompagnate anche dai figli in grado di aiutarle. 

Ma la vita delle gelsominaie non è che un aspetto del romanzo di Lina, che nelle pagine della sua opera trasmette tutto il piacere di raccontare ricordi probabilmente autobiografici per fissarli in modo indelebile nella memoria. 

Come d’abitudine, l’autrice dipinge ritratti di donne coraggiose e forti, ma mantiene la sua vocazione per le problematiche sociali, di cui parla con coscienza e precisione. Nel corso del romanzo la protagonista diventa una giovane donna, che affronta le difficoltà della vita continuando a spiluccare gelsomini e senza rimpiangere di essere cresciuta forse un po’ troppo in fretta, dedicando poco tempo alla scuola, ai giochi, alle amicizie.

Un romanzo da leggere tutto d’un fiato, dunque, per immergersi nel passato profumato della Locride e per immergersi nella realtà di donne, di mamme, che hanno cercato con tutte le loro forze di dare un futuro migliore ai propri figli…riuscendoci brillantemente.

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